Oggi, ricetta del cuore! Il sugolo è un budino di uva che appartiene alla tradizione mantovana ma che viene preparato anche nella vicina Emilia.
Per me è una ricetta di culto dal grande potere evocativo, che più di ogni altra lascia affiorare ricordi d’ infanzia.. Questo dolce, (e davvero ci vuole coraggio a chiamarlo così al giorno d’oggi) ha solo due ingredienti, l’uva, oppure il mosto, e la farina. Ciò prevede l’ortodossia della tradizione. Il sugolo è un’ assoluta delizia, figlia di una civiltà contadina e povera che faceva festa con poco e dalla quale l’essersi allontanati, per quanto mi riguarda, è da considerarsi più una iattura che una conquista… Ingredienti Uva nera (se fragola è meglio) oppure mosto farina OO Ponete i chicchi di uva in una pentola e cuocete a fuoco bassissimo fino a che la buccia non crepi. Passate con un passa verdure. Pesate quanto ottenuto ed unite 100 grammi di farina per ogni litro di liquido, facendo attenzione a non creare grumi. Portate a bollore e continuate a cuocere a fuoco basso, sempre mescolando, per una decina di minuti. Trasferite in un recipiente, fate freddare e successivamente conservate in frigo. Se partite dal mosto, pesatelo e sciogliete la farina necessaria in una piccola parte di liquido che poi aggiungerete al resto. Il sugolo si mangia ben freddo e per tradizione si consuma a Natale. Consigli. Se volete, potete aggiungere zucchero e vaniglia alla preparazione. Personalmente lo ritengo un sacrilegio ma capisco che il mondo sia andato avanti. Il sugolo si conserva molto a lungo se mantenuto al fresco. Sopra fa la muffa, che viene tolta per prelevare la parte sottostante. Non so se questa pratica sia sana e non voglio assumermi la responsabilità di consigliarvela. L’unica cosa che so, è che ho mangiato per 50 anni il sugolo sotto la muffa e godo ancora di ottima salute. Che dirvi? Fate voi….
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Leda BorghiStrizzacervelli per cani problematici, ex ristoratrice non pentita, dipendente dal cibo e dalle tavole imbandite. Intransigente e rompiballe in cucina, ho molte difficoltà a prendere il resto della vita sul serio. A quattro anni ho occupato la mensa scolastica per protesta: le suore servivano risotti usando parboiled. Vivo a Sherwood, alle porte di Roma ed avrei urgente bisogno di un giardiniere...'' Archivi
Aprile 2019
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