Brian Wansink è uno psicologo. Parlando del cibo dice: “ I sentimenti che abbiamo quando per la prima volta mangiamo un cibo possono seguirci per una vita intera”. Probabilmente nella sua affermazione affondano, almeno in parte, le radici concettuali del ”comfort food”, quel tipo di cibo che ricerchiamo ogni volta che abbiamo bisogno di coccolare solo apparentemente le papille gustative ma che, in fondo, è una cura per l’ anima. Per quanto mi riguarda, non ho dubbi: il cibo più ”confortevole” che conosca è il riso, è questo l’alimento che maggiormente evoca in me sentimenti consolatori,legati all’ affettività ed all’infanzia. E forse è proprio per questo motivo che tendo a condividere i miei risotti con le persone che amo…
Ingredienti per due persone 200 grammi di riso vialone nano 2 salsicce un trito di sedano, carota e cipolla con prevalenza di quest’ultima 1 cucchiaio di doppio concentrato di pomodoro 2 cucchiai di olio e.v. parmigiano reggiano 20 grammi di burro congelato circa mezzo litro di brodo vegetale ( ma se ne avete di carne va benissimo) 40 grammi di gorgonzola dolce qualche cucchiaiata di latte sale, pepe bianco. Dopo aver soffritto molto dolcemente il trito e le salsicce sgranate, filtrare attraverso un colino per ricavare soltanto la parte grassa nella quale tostare il riso. Ultimata questa operazione, sfumare con due dita di lambrusco, unire il concentrato e cominciare a bagnare con il brodo bollente, aggiungendone altro solo quando il precedente sarà stato assorbito. Mescolare molto spesso. Salare con moderazione. Nel frattempo scaldare il gorgonzola a bagnomaria con poco latte, al fine di ottenere una crema densa. Cinque minuti prima della fine della cottura del riso, unire le salsicce tenute da parte. Aggiustare di sale e pepare. Mantecare energicamente la preparazione fuori dal fuoco con il burro freddo ed il parmigiano. Coprire la pentola ed attendere un paio di minuti. Il riso deve presentarsi ”all’onda”, quindi, se fosse troppo asciutto, aggiungere del brodo. Impiattare e con il dorso del cucchiaio fare una piccola fossa al centro del riso, nella quale versare la fonduta. E visto che è il mio comfort food, io ci bevo un Lambrusco mantovano secco ma lo raccomando caldamente anche a voi!
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Leda BorghiStrizzacervelli per cani problematici, ex ristoratrice non pentita, dipendente dal cibo e dalle tavole imbandite. Intransigente e rompiballe in cucina, ho molte difficoltà a prendere il resto della vita sul serio. A quattro anni ho occupato la mensa scolastica per protesta: le suore servivano risotti usando parboiled. Vivo a Sherwood, alle porte di Roma ed avrei urgente bisogno di un giardiniere...'' Archivi
Aprile 2019
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