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Spaghetti del poverello

22/5/2017

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Spaghetti del poverello
Ecco la ricetta di un primo piatto facilissimo, veloce  e saporito. Gli ingredienti usati per prepararlo possiedono una peculiarità, quella di essere naturalmente  ricchi di glutammato, un sale dell’acido glutammico, ”responsabile” del sapore denominato umami. Quest’ ultimo affianca ormai da qualche anno i sapori dolce/salato/acido/amaro ed  è entrato a far parte  dell’arco dei cinque gusti recepiti dai recettori preposti. Nella lingua originale, il giapponese, umami  significa saporito, da non confondere però con salato, sapore tipico dovuto al cloruro di sodio, ovvero al normale sale da cucina.



Ingredienti per due persone
200 grammi di spaghetti  di Gragnano

4  acciughe sotto sale
1 grande cipolla bianca
60 grammi di parmigiano reggiano stagionato per un minimo di 30 mesi
peperoncino piccante
zenzero fresco grattugiato
qualche cucchiaiata di latte
3 cucchiai di olio extra vergine


Pulite e tagliate a velo la cipolla. Se l’avete, servitevi di una mandolina.  Mettetela in un pentolino insieme all’olio e fatela stufare molto dolcemente. Se tendesse a friggere abbassate ancora la fiamma e aggiungete un pochino di acqua. Salate pochissimo. Nel frattempo mettete a bagno le acciughe in acqua fredda per circa 15 minuti. Trascorso questo tempo apritele, togliete la lisca e lavatele con cura. Asciugatele e mettetele nel bicchiere del frullatore ad immersione unitamente al parmigiano, allo zenzero  grattugiato e a qualche cucchiaiata di latte caldo. Frullate grossolanamente, introducendo altro latte se ve ne fosse bisogno. La salsa deve risultare sufficientemente fluida per condire la pasta. Riunite tutti gli ingredienti in una boule. Tenete da parte un po’ di cipolle. Cuocete gli spaghetti in acqua scarsamente salata ed uniteli alla salsa. Mescolate con cura e se vi piace aggiungete il peperoncino. Impiattate decorando con la cipolla tenuta da parte.
Un buon abbinamento per questo piatto è un vino giovane, moderatamente alcolico e non eccessivamente aromatico, come un Sauvignon dell’Alto Adige o un moscato secco.
Un consiglio: lo zenzero è sempre difficile da grattugiare, a causa della sua natura fibrosa. Mettete  il rizoma nel freezer  dopo averlo sbucciato e grattugiatelo  da congelato. Otterrete una polvere finissima, priva di fibre, che si amalgamera’ perfettamente ad ogni tipo di preparazione. Inoltre, avrete sempre a disposizione dello zenzero fresco!

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    Leda Borghi

    Strizzacervelli per cani problematici, ex ristoratrice non pentita, dipendente dal cibo e dalle tavole imbandite. Intransigente e rompiballe in cucina, ho molte difficoltà a prendere il resto della vita sul serio. A quattro anni ho occupato la mensa scolastica per protesta: le suore servivano risotti usando parboiled. Vivo a Sherwood, alle porte di Roma ed avrei urgente bisogno di un giardiniere...''

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