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A Palermo tutto pronto per Sherbeth, il Festival internazionale del gelato artigianale

29/9/2017

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​Un villaggio, oltre 50 gusti di gelato e 45 maestri gelatieri da tutto il mondo. Tutto pronto per Sherbeth, il Festival Internazionale del Gelato Artigianale che sbarca per la sua nona edizione a Palermo dal 28 settembre all’1 ottobre trasformando il centro storico del capoluogo siciliano in un vero e proprio “villaggio del gelato”, rigorosamente artigianale. Un laboratorio a cielo aperto, dove saranno svelati i segreti del dolce freddo con 45 maestri gelatieri provenienti da ogni parte del globo nel nome della qualità e dell’artigianalità. Gusti inediti e materie prime di eccellenza, qualità e passione, uniti a interessanti spazi di approfondimento e confronto arricchiranno i quattro giorni dell’evento, inebriando di sapori e colori il cuore della città. Degustazioni, dibattiti, concerti, tour culturali, spazi dedicati ai più piccini, un’esperienza di realtà virtuale che ci porterà in un campo di limoni e corsi per aspiranti gelatieri.
 
La manifestazione organizzata dalla società palermitana AdMeridiem, animerà per quattro giorni il centro storico di Palermo: i chioschetti di gelati, sorbetti e granite si snoderanno in una cornice elegante e ricca di storia e cultura, che offre lungo il percorso tanti spunti di approfondimento artistico e museale.
 
“Quando nel lontano 2007 organizzammo per la prima volta Sherbeth Festival, non avremmo mai immaginato che negli anni sarebbe diventato il festival del gelato artigianale  più grande e importante al mondo – racconta Piergiorgio Martorana, amministratore di Admeridiem, e aggiunge -  Ma Sherbeth è anche molto di più: questa manifestazione negli anni è diventata uno straordinario contenitore di bellezza svelata a turisti e cittadini. L’ultima edizione ha fatto registrare oltre 300 mila visitatori che hanno affollato e colorato il cuore antico di Palermo. Crediamo che la chiave del successo sia essere rimasti fedeli negli anni alla qualità e alla cura nella produzione del gelato artigianale”.
 
I protagonisti di questa nona edizione sono professionisti dell’alta gelateria provenienti da tutta Italia a cui si affiancheranno tantissimi maestri gelatieri stranieri, dal Giappone agli Stati Uniti, dal Messico alla Francia, passando per Olanda, Spagna e Germania. Un team internazionale d’eccellenza, la cui direzione tecnica è affidata ancora una volta al maestro Antonio Cappadonia che, quest’anno, ha fortemente voluto al suo fianco, come condirettrice della manifestazione, Giovanna Musumeci, giovane ma esperta maestra, la cui gelateria rappresenta un punto di riferimento in Sicilia da oltre due generazioni.
 
A coordinare il più grande laboratorio di gelateria che sia mai stato allestito saranno invece il maestro Arnaldo Conforto e Ruben Pili: a loro è affidata la direzione di produzione. I migliori maestri gelatieri al mondo, sapienti artigiani del gusto, prepareranno nel più grande laboratorio di gelateria oltre 20 mila chili di gelato. Un piccolo miracolo reso possibile da strumenti e tecnologie all’avanguardia che puntano a valorizzare l’artigianalità della produzione e il rispetto delle materie prime, come le macchine per la produzione messe a disposizione da Bravo S.p.A, azienda 100% italiana leader nella costruzione di macchine professionali per gelateria e pasticceria, e Orion professionista del freddo che assicurerà il mantenimento della perfetta temperatura di servizio con le sue vetrine da gelateria.
 
Tante le novità per questa nona edizione, tra cui l’autorevole partnership con il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell'Università di Palermo e in particolare il corso di studi in Scienze e Tecnologie Agroalimentari (STAL) che, seguendo l'idea di un dialogo sempre più stretto con il territorio, le imprese, le istituzioni, la storia e la cultura agroalimentare della città, sarà impegnato in attività di studio e approfondimento sul gelato artigianale di scuola e tradizione italiana.
 
Si rinnova anche la partnership con Libera, associazione nomi e numeri contro le mafie che in occasione della non edizione di Sherbeth preparerà un gelato al melone gialletto di Libera Terra, prodotto da agricoltura sostenibile su terreni agricoli confiscati alla mafia.
 
IL VILLAGGIO
 
Tre gli snodi principali del villaggio del gelato. Piazza Massimo ospiterà le “Officine del Gelato”, uno spazio gastronomico in cui sarà possibile assistere a dimostrazioni e cooking show curati dai più illustri esperti del settore enogastronomico.
 
All’interno del complesso Quaroni, in via Maqueda, l’area espositiva porta il nome del famoso gelatiere e ambasciatore del gelato Francesco Procopio Cutò, nato a Palermo e divenuto famoso per aver creato il caffè Le Procope. Questo spazio ospiterà il “Circolo dei Golosi” in cui sarà possibile degustare, comodamente seduti, tutti i 45 gusti di gelato. La Piazza sarà inoltre palcoscenico di momenti di approfondimento che intratterranno il pubblico con dibattiti che spaziano dal food design alle tecnologie alimentari, dalla storia all’economia, qui sarà ospitata anche l’area del Baby Sherbeth, uno spazio interamente dedicato ai più piccoli e curato da Palermo Baby Planner.
 
Infine, piazza Bologni ospiterà lo “Spazio Gourmet”, in cui si incontreranno i piatti simbolo della gastronomia locale e le più innovative tecniche di preparazione del gelato salato e del gelato alcolico. Una nuova tendenza che stuzzica la fantasia dei migliori chef del mondo è, infatti, aggiungere gelato e granite nella loro versione salata per arricchire creazioni gastronomiche che puntano a stupire il palato con contrasti tra caldo e freddo.  Una sfida che i maestri gelatieri di Sherbeth non potevano non cogliere. Così, capitanati dal maestro gelatiere Antonio Mezzalira e dalla maestra Ida di Biagio, nasce la nuova area gourmet allestita in piazza Bologni dove con uno speciale ticket si potranno degustare, comodamente seduti al tavolo, ben quattro differenti proposte gastronomiche abbinate a curiosissimi gusti di gelato salato. Sarà possibile degustare hamburger, pad thai, cous cous, e tonno fresco del Mediterraneo serviti insieme a sorprendenti gelati salati. E per completare la gelato experience non poteva mancare il gelato in versione alcolica, birra, vino mojito e addirittura sex on the beach nella loro versione gelata.
 
BABY SHERBETH
Uno spazio dedicato ai più piccoli a misura di bambino. È Baby Sherbeth, curato da BabyPlanner.it, che sarà allestito all’interno delll’area Quaroni, il nuovo spazio recuperato e rinnovato in via Maqueda. Un inedito spazio gioco dove bambini e bambine di tutte le età potranno dedicarsi ad attività creative. L’appuntamento è fissato per sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre dalle 11 alle 20. 
 
LEMON VIRTUAL TOUR
Quest’anno il nostro villaggio si arricchisce di un’area virtuale: da una collaborazione tra ETT S.p.A. e Sherbeth Festival, nasce Lemon Virtual Tour. Un’esperienza “immersiva” in realtà virtuale dedicata al processo di preparazione del gelato al gusto limone di Siracusa IGP. Lo spazio “immersivo” sarà allestito a piazza Verdi. Il visitatore avrà la possibilità di entrare in un’area riservata al cui interno, indossando particolari visori VR, vivrà in prima persona la trasformazione del limone in gelato, dalla raccolta fino alla degustazione del prodotto finito, passando per ogni fase di preparazione normalmente svolta nel laboratorio artigianale. Alla fine dell’esperienza virtuale sarà servita una coppetta di gelato al limone di Siracusa IGP.
 
GLI SPETTACOLI
Tre palchi, quattro giorni di musica e spettacoli, oltre 15 band coinvolte durante la nona edizione di Sherbeth, il festival internazionale del gelato artigianale che vuole offrire a musicisti e band emergenti l’opportunità di esibirsi davanti a migliaia di persone. Quattro giorni di musica dove ce ne sarà per tutti i gusti: dalla world music al blues, dal raggae al pop, passando per la musica tradizionale siciliana e le percussioni brasiliane, fino ad arrivare al funk e al jazz.
 
 
 
I TOUR CULTURALI
 
Si rinnova la collaborazione tra Sherbeth, Terradamare e siciliando che insieme presentano “Le vie dei Gusti - Itinerari Culturali Sherbeth”: passeggiate che esplorano la città, le sue meraviglie, i suoi scorci. Via Maqueda, Corso Vittorio Emanuele, i Quattro Canti e tutta la zona del Cassaro nascondono tesori di rara bellezza che verranno svelati da attente e preparate guide in quattro diversi tour che puntano a far riscoprire il fascino di un centro storico sempre più affascinante. Il gelato, prodotto tipico siciliano, sarà il leitmotiv che condurrà tra dimore storiche e viuzze, tra luoghi celati e tradizioni.
 
IL CONCORSO
Dall’edizione 2008, Sherbeth ha istituito il Concorso Internazionale Gelato del Mediterraneo “Procopio de’ Coltelli”, dedicato a Francesco Procopio Cutò, maestro gelatiere francese di origini palermitane che, nel suo Cafè “Le Procope” di Parigi, fece conoscere le sue specialità ai fiori di anice e cannella esportando per la prima volta il tradizionale gelato siciliano nel mondo. Giunto alla sua ottava edizione, il concorso rappresenta oggi un importantissimo traguardo per i maestri gelatieri provenienti da tutto il mondo che, di edizione in edizione, elaborano ricercatissime ricette golose da far degustare alla giuria tecnica composta da giornalisti ed esperti enogastronomici.
 
TICKETS
3 euro (degustazione di 1 coppetta + 1 minicono)
5 euro (degustazione di 2 coppette + 2 minicono)
10 euro (degustazione di 4 coppette + 4 miniconi)
Virtual lemon tour: 4 euro + 1 coppetta di gelato limone di Siracusa IGP
Tour culturali: 20/18/15 euro
 
Indirizzo: Piazza Massimo/Via maqueda/Corso Vittorio Emanuele
 
Orari: Giovedì 28 e Venerdì 29 18.00- 01.00 / Sabato 30 e Domenica 1 10.00-02.00
 
Sito: www.sherbethfestival.it
 
Facebook: https://www.facebook.com/sherbethfestival/
 
Hashtag: #Sherbeth2017
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29 settembre: a Milano apre il villaggio Coldiretti

27/9/2017

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La piu’ grande fattoria mai realizzata in Italia nel centro storico di una citta’ sarà inaugurata alle ore 9,30 di Venerdì 29 settembre a Milano, da Piazza del Cannone a Piazza Castello con il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e migliaia di agricoltori con il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo e al presidente di Federalimentare Luigi Scordamaglia che si confronteranno sul tema l’“Italia che investe sul cibo” insieme ad illustri ospiti.
 
A #STOCOICONTADINI per la prima volta la grande bellezza delle mille campagne italiane conquista la città per andare all’origine del Made in Italy e scoprire piante, prodotti, piatti e animali salvati dall’estinzione, ma anche i cibi piu’ antichi, rari, costosi, o i superfood dalle speciali proprietà e le new entry arrivate in Italia con l’innovazione con il biologo naturalista Francesco Petretti e il nutrizionista Giorgio Calabrese.
 
Una occasione unica per vivere per tutto il weekend un giorno da contadino negli orti, sui trattori o nella stalla con gli animali, dalla capra Girgentana dalle lunghe corna a forma di cavaturacciolo all’asino romagnolo sopravvissuto all’estinzione, dal maiale di Cinta senese dalla curioso fascia bianca alla gigantesca pecora Bergamasca alla mucca Varzese giunta in Italia con i barbari e che è oggi ridotta a poche decine di esemplari e a molte altre razze insieme a cavalli, oche, anatre, conigli e galline che animano la campagna italiana. Nella grande aia verranno preparati e serviti menu contadini al 100% dagli stessi agricoltori ma sarà possibile anche fare la spesa a chilometri zero con le specialità del territorio nel mercato si Campagna Amica che dedica un apposito spazio alla solidarietà con le specialità delle aree terremotate.
 
Sarà presentato lo studio Coldiretti che per la prima volta fotografa nel 2017 “Svolta degli italiani a tavola” e “La rivoluzione verde che ha cambiato l’Italia”, l’unico Paese al mondo che può vantare primati che vanno dalla qualità alla diversità alimentare, dalle tradizioni culinarie antiche ai paesaggi agricoli unici.
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Per la prima volta arriva a Roma il SeaFood Festival, l'evento dedicato al pesce

25/9/2017

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Nell’incantevole location del Gilda on The Beach di Fregene, il 30 settembre e il primo ottobre, andrà in scena il primo festival dedicato interamente allo street food di pesce con chef d'eccezione e show cooking imperdibili
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Sarà il Gilda on The Beach, lo storico stabilimento situato sul lungomare di Fregene, a due passi da Roma, ad ospitare il SeaFood Festival, il primo festival interamente dedicato allo street food di pesce.
 
Ispirandosi alle tendenze di Port Canaveral, anche Fregene si prepara ad ospitare il primo evento a livello nazionale che vedrà come unico tema la cucina di pesce.
 
L’evento, che si svolgerà il 30 settembre e il primo ottobre, proporrà l’incontro delle più importanti realtà culinarie dedicate ai prodotti ittici. Partendo dal mare per arrivare a conquistare i palati del pubblico attraverso i profumi e i sapori del pesce, gli espositori presenti al SeaFood Festival porteranno in spiaggia la loro cucina in un percorso gastronomico votato all’esaltazione dei propri prodotti.

Nelle due giornate si avvicenderanno sul palco dello show cooking del SeaFood Festival chef affermati, aspiranti cuochi e cooking class. Ripercorrendo il format televisivo di Masterchef gli appassionati di cucina si sfideranno a colpi di mestolo giudicati dagli ex concorrenti del programma di Sky. In giuria, troveremo tra gli altri, Tiziana Stefanello, Arianna Contenti, il conte Giuseppe Garozzo, Filippo Cassano.

Non solo cucina di pesce, con ristoranti, pescherie, street food e food truck, ma anche aree dedicate al sushi giapponese e fusion e alle proposte gluten e lactose free. Largo spazio anche al beverage con la presenza di signature cocktail SeaFood Festival, selezione di champagne, vini delle cantine locali e birre artigianali.
  
La spiaggia, con le sue strutture in legno e in paglia e le classiche pagliarelle mediterranee, sarà il palcoscenico di un evento che si prepara a raccontare un prodotto sempre più apprezzato dagli italiani. Nel 2016, infatti, la vendita del pesce fresco è aumentata del 5%. Secondo la Coldiretti il 30% degli italiani mangia il pesce una volta alla settimana, mentre il 34% lo porta in tavola almeno una volta al mese. 

Un trend in costante aumento e un prodotto sempre più apprezzato per un evento unico nel suo genere. 

SEAFOOD FESTIVAL
GILDA ON THE BEACH
Sabato 30 settembre - Domenica 1 ottobre 2017  h. 11,00 - 23,00
Lungomare di Ponente, 11 - 00054, Fregene
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L’autunno con Gazzerotta e Rinazzo, due grandi vini rossi di Pellegrino

21/9/2017

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​Come di consueto l’autunno segna l’inizio della stagione ideale per degustare e apprezzare i grandi vini rossi. Un trend registrato anche dagli ultimi dati di vendita, che segnano un aumento considerevole degli ordini, sia in Italia che nel mercato estero. Pellegrino, storica famiglia del vino siciliano, consiglia agli amanti del buon bere di affrontare le fredde giornate autunnali e invernali in buona compagnia dei due rossi da tenuta, Gazzerotta,100% nero d’avola, e Rinazzo, syrah in purezza.

Tenute di famiglia è l’ambizioso progetto avviato nel 2010 e presentato lo scorso aprile in occasione della 51° edizione di Vinitaly. I quattro nuovi Cru della linea dei vini da tenuta sono il risultato del paziente lavoro di Pellegrino, in vigna e in cantina, durato ben sette anni. Forte della sua profonda conoscenza del territorio come solo pochi altri marchi possono vantare in Sicilia, Pellegrino ha individuato in ciascuna delle quattro tenute di famiglia, la specifica cultivar che meglio esprime le peculiarità pedoclimatiche di ogni singolo contesto produttivo. Le quattro tenute di famiglia sono veri e propri gioielli dell’enologia siciliana, dislocati in areali produttivi, compresi tra i territori di Marsala, Trapani e Mazara del Vallo. Il territorio della Sicilia occidentale si caratterizza, infatti, per la sua complessità pedoclimatica. 

“Spostandoci da vigneto in vigneto – afferma Benedetto Renda, amministratore delegato della Pellegrino – variano le condizione climatiche, la composizione dei suoli e l’esposizione solare e ai venti. Tutto questo ci consente di praticare una viticoltura di precisione, filare per filare. Il modello di gestione agronomica adottato dal nostro staff tecnico ci ha permesso di individuare le tecniche di coltivazione e i vitigni più idonei a esaltarne le peculiarità specifiche di ogni singola tenuta”.

Conoscenza profonda del proprio territorio e anni di esperienza sul campo, per esaltare la vocazione naturale di ogni singola tenuta e dei suoi vitigni di riferimento. E’ questa la formula del successo di Pellegrino: una viticoltura di precisione distinta per tenuta, da cui nascono i quattro Cru, espressione assoluta dei terroir di appartenenza:


TENUTE DI FAMIGLIA 

GAZZEROTTA – IL GRANDE ALTOPIANO
Cuore pulsante della produzione enologica della Pellegrino, con i suoi 90 ettari di estensione Gazzerotta è la più grande delle quattro tenute di famiglia. Acquistata dagli eredi del Conte delle Gazzere, prende il nome dalle eleganti gazze bianche e nere che sorvolano i campi brulli durante i mesi autunnali. In questa tenuta, la Pellegrino ha individuato i migliori vigneti di nero d’avola, il vitigno siciliano più conosciuto al mondo, da cui nasce un grande vino rosso del Sud, il Gazzerotta appunto, regale e assoluto. In considerazione della sua estensione e delle favorevoli condizioni pedoclimatiche, la tenuta è stata scelta per le attività di ricerca enologica. E’ qui, infatti, che accanto alla coltivazione delle uve del vitigno principe dell’enologia siciliana, si trovano i campi sperimentali della Pellegrino. L’estensione e le favorevoli condizioni pedoclimatiche rendono Gazzerotta la tenuta ideale per studiare le diverse interazioni e risposte delle principali varietà con il terroir siciliano. Gli studi finora compiuti dallo staff tecnico della Pellegrino, hanno dato vita a risultati sorprendenti che vedranno luce nei prossimi anni. 
Clima: gli effetti benefici degli alisei, che dal mare si spingono fino all’entroterra, aiutano a mitigare il clima della tenuta, con una conseguente riduzione delle temperature più elevate nei mesi estivi.
Suoli: il terreno argilloso è ricco di minerali preziosi, principali responsabili della sapidità delle uve. Le piante, allevate a controspalliera, vengono scoperte, defogliate e orientate per accentuarne l’esposizione al sole. Ed è così che un’apparente condizione sfavorevole per la viticoltura, come la carenza d’acqua, si trasforma, grazie alle conoscenze agronomiche di Cantine Pellegrino, in un vantaggio. Infatti, già nelle prime fasi di crescita gli acini sono più piccoli e la percentuale di buccia è quindi superiore a quella della polpa. Una caratteristica tipica dei grandi rossi che, oltre a donare al vino un colore intenso e aromi persistenti, ne aumenta la concentrazione polifenolica.
Gazzerotta nero d’avola: morbido e strutturato, con grandi capacità di invecchiamento, esprime in pieno tutte le caratteristiche del nero d’avola con i suoi aromi complessi e persistenti di frutti rossi, prugna e marasca. L’enorme dote di adattabilità del vitigno, unita a tecniche di vinificazione specifiche, regalano un vino esemplare, pronto a farsi ambasciatore nel mondo della moderna enologia siciliana.

RINAZZO – LA VITICOLTURA DI SOPRAVVIVENZA
Appartenuta all’ordine dei Padri Gesuiti fino al ‘700, Rinazzo passa alla famiglia Pellegrino dopo l’Unità d’Italia. Come rivela già il nome (“rena”, sabbia) è una tenuta caratterizzata da terre aspre e desertiche. Uno scrigno magico che rivela la bellezza autentica della Sicilia agricola più vera, dove trovano dimora 11 ettari vitati. Di questi, 6 sono dedicati esclusivamente alla coltivazione dell’uva rossa syrah. Qui la Pellegrino ha deciso di praticare una viticoltura di “sopravvivenza”. Il vitigno, grazie alla sua grande capacità di adattamento agli ambienti più difficili, è la varietà che, meglio di qualunque altra, ha saputo interagire con il particolare habitat di quest’angolo di Sicilia. 
Clima: l’areale è caratterizzato da forti escursioni termiche e da suoli semiaridi poco abitabili. Una vera sfida per la Pellegrino che in queste condizioni così estreme, pratica una viticoltura di sopravvivenza al limite dell’eroico, in grado di regalare un vino unico per forza identitaria. 
Suoli: Rinazzo è una paleospiaggia. Le sabbie poggiano letteralmente su un substrato argilloso e il suolo risulta povero di elementi nutritivi per la pianta. Gli acini sono piccoli e con buccia spessa, permettendo così una maggiore concentrazione di polifenoli.
Rinazzo syrah: dalle uve nate e coltivate in un ambiente così unico e complesso, nasce un vino strutturato che sa coniugare la morbidezza tipica del syrah con le note speziate di chiodi di garofano e accenni di rosmarino e pepe nero.

SALINARO – LE VIGNE SUL MARE
Salinaro è la tenuta storica della famiglia Pellegrino e prende il nome dalle Saline che sorgono lungo la costa trapanese. Siamo nel cuore della Sicilia occidentale, lungo la costa meridionale tra Marsala e Mazara del Vallo, dove la tradizione enologica dell’isola affonda le sue radici. I 14 ettari della tenuta sono incastonati tra le terre rosse affacciate sul mare blu cobalto del Mediterraneo. In questo particolare contesto produttivo la Pellegrino pratica, appunto, una viticoltura di mare. Ed è qui che il grillo, la varietà autoctona a bacca bianca per antonomasia dell’enologia siciliana, trova la sua massima espressione.
Clima: la brezza marina, che soffia costantemente sui vigneti, assicura un clima temperato tutto l’anno, riducendo le alte temperature estive, principale causa di stress termico del vigneto. L’aerosol marino svolge, inoltre, una funzione di antiparassitario naturale, contrastando l’insorgere di possibili malattie delle piante. 
Suoli: la composizione dei suoli di Salinaro è di tipo calcareo-sabbioso, appartenente alla famiglia delle “Terre Rosse del Mediterraneo”. Una tipologia unica al mondo, caratterizzata da un ottimo equilibrio tra ossigenazione e presenza di acqua nel sottosuolo e un’elevata capacità di ritenzione idrica. Questa condizione consente di ridurre al minimo l’intervento esterno della mano dell’uomo.
Salinaro grillo: Il vitigno qui coltivato beneficia della sua vicinanza al mare: le brezze marine portano, infatti, in dote al vino quella tipica nota salmastra, sapida e avvolgente. Figlio di una viticoltura di mare, Salinaro può essere definito il vino di terroir per eccellenza, in piena armonia con il territorio di provenienza. Un vino fresco, con un profilo aromatico di agrumi e note floreali di gelsomino e fiori d’arancio particolarmente persistente, dovuto alla lenta maturazione delle uve indotta dall’assenza di fattori di stress.  

KELBI – IL GIARDINO RIGOGLIOSO
Alla fine dell’800 la Famiglia Pellegrino acquisisce i 19 ettari della tenuta Kelbi, dal nome della dinastia araba che ha reso florida la terra di Sicilia. Chiusa nell’abbraccio della macchia mediterranea, tanto da essere definita “il giardino rigoglioso”, la tenuta è caratterizzata da condizioni pedoclimatiche particolarmente favorevoli per una coltivazione di precisione del catarratto, altro storico vitigno a bacca bianca della tradizione enologica siciliana. La forza tannica delle sue uve gli consente, infatti, di adattarsi perfettamente al particolare contesto pedoclimatico della tenuta.
Clima: le forti escursioni termiche tra il giorno e la notte, sono mitigate dall’azione marina dei venti che soffiano fino all’interno. A Kelbi non si presentano, pertanto, condizioni di particolare stress idrico o termico. Le uve catarratto, attraverso una sapiente gestione agronomica, sono coperte dalla chioma della pianta e assumono così la tipica sfumatura tendente al verde.  
Suoli: il terreno calcareo-sabbioso di Kelbi assicura un buon equilibrio tra aria e acqua. Le elevate riserve idriche del sottosuolo, inoltre, sono la principale causa della florida e ricca vegetazione che caratterizza la tenuta. Da qui l’appellativo di “giardino rigoglioso”. 
Kelbi catarratto: negli anni la Pellegrino ha selezionato, per finezza aromatica, i cloni più idonei al particolare contesto pedoclimatico. Kelbi è un vino particolarmente elegante ed equilibrato, con piacevoli sentori floreali da giardino mediterraneo.

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Pellegrino "scopre" il più grande giardino pantesco

8/9/2017

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​Pellegrino per Pantelleria. Con la partecipazione a Passitaly, la kermesse interamente dedicata alla celebrazione dei vini passiti naturali del Mediterraneo, la storica azienda siciliana rinnova il suo impegno per la promozione e tutela della viticoltura eroica pantesca. Un ricco programma che, dal 7 al 10 settembre, porterà giornalisti della stampa generalista e di settore alla scoperta delle bellezze paesaggistiche, naturali e storiche della splendida isola vulcanica.

Sabato 9 settembre il programma della Pellegrino prevede la visita nei vigneti dove si coltiva lo zibibbo ad alberello pantesco, patrimonio dell’Umanità Unesco,  l’incontro con i contadini giovani e anziani che raccontano le tecniche della loro “viticoltura eroica”, la visita nella cantina, dedicata appunto alla produzione di moscati e passiti dell’isola.

A seguire, agli ospiti della Pellegrino sarà data l’opportunità esclusiva di partecipare ad una cena all’interno di un luogo unico e incantato, aperto per la prima volta ad un selezionato e ristretto gruppo di giornalisti: un giardino pantesco che rappresenta un unicum nel panorama dei numerosi giardini di Pantelleria, le tipiche costruzioni dell’isola utilizzate dai contadini panteschi per custodire gli alberi di agrumi al riparo dalla forza del vento.

Il giardino, nascosto all’interno della Tenuta Borgia, a Salto la Vecchia, dietro l’isola, è stato eretto in epoca ottocentesca, e spicca per le sua forma e dimensioni. La dimensione è assolutamente eccezionale ed inusuale, con una lunghezza di 21 metri e larghezza di 11 metri. Altrettanto originale è la sua forma, non circolare come i classici giardini dell’isola, bensì costruito su base rettangolare. Le possenti mura a secco custodiscono 8 alberi di limoni distribuiti lungo i due lati maggiori e serviti da un impianto di irrigazione originale. Due palme dattilifere svettano al centro della corte. Di particolare pregio architettonico il bordo superiore inclinato verso l'interno che, oltre a contribuire alla stabilità complessiva dell'edifico, favorisce l'irraggiamento solare durante quasi tutto l'arco del giorno.

Un amore a prima vista quello di Cantine Pellegrino con Pantelleria. L’isola è nota per il suo paesaggio unico, difficile, che ha costretto l’uomo a trovare soluzioni per sopravvivere. Elementi naturali, come cave e faraglioni, si alternano all’opera dell’uomo: antiche vestigia archeologiche e capolavori d’architettura rurale come giardini e dammusi con i loro i muretti a secco fanno parte di un paesaggio la cui unicità è il frutto di un millenario sposalizio con il territorio, che trova esaltazione nella coltivazione del prodotto principe dell’isola: lo zibibbo.

L’avventura di Cantine Pellegrino sull’isola prende avvio nel 1992 con la realizzazione di una cantina di proprietà, specializzata nella produzione di vini da uva Zibibbo. Oggi Cantine Pellegrino è leader del mercato nella produzione di vini di Pantelleria e sull’isola il 65% della produzione è da attribuire proprio a Pellegrino, che ha un peso del 80% all’interno del Consorzio Volontario per la Tutela e la Valorizzazione dei vini DOC dell’Isola di Pantelleria. Inoltre, attraverso la gestione di oltre 400 ettari di vigneto, coltivati direttamente dai vignaioli locali, un sapere che si tramanda di generazione in generazione, da padre in figlio, la Pellegrino è attivamente impegnata nella tutela del lavoro del viticultore e della sostenibilità della delicata economia del microcosmo pantesco.

Durante la manifestazione, gli ospiti di Passitaly potranno degustare il Gibelè, uno zibibbo secco da uve coltivate a Pantelleria e nella provincia di Trapani, il Nes, pluripremiato Passito di Pantelleria, considerato prodotto icona dell’enologia pantesca, il Moscato naturale e il Passito naturale di Pantelleria, le cui eleganti etichette, raffiguranti un giardino pantesco, sono state premiate all’International Packaging Competition 2017 con il Premio Speciale Immagine Coordinata e con l’Etichetta d’Oro. 
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Quiche di peperoni e formaggi

6/9/2017

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Oggi parliamo di peperoni e formaggi, e la quiche è servita!


Per prepararla ho bisogno di:
1 rotolo di pasta sfoglia già pronta
2 peperoni rossi
1 cipolla bianca
Olive verdi schiacciate condite
2 uova
200 gr di mozzarella di bufala
100 gr di caciotta affumicata
Sale
Pepe
Olio extravergine d’oliva


Per prima cosa tagliare la cipolla ad anelli e lasciarla imbiondire in olio extravergine d’oliva. Poi tagliare i peperoni a listarelle e aggiungerli lasciando insaporire. A metà della cottura dei peperoni (devono risultare croccanti e non perdere tutta l’umidità) toglierli dal fuoco. Nel frattempo preparare il composto per la quiche. Sbattere le uova con il sale, aggiungere la caciotta e la mozzarella tagliata a dadi di un cm. Poi aggiungere le olive e infine le olive verdi schiacciate. Se necessario condire con pepe a piacere. Stendere la pasta sfoglia con la carta da forno su una teglia. Poi riempire la teglia fino al bordo. Via in forno a 185° per 30/35 minuti. La mozzarella di bufala sciolta darà un sapore eccezionale. Provatela!
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Chutney di pesche al pepe nero e curry

5/9/2017

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Tempo di conserve di casa e di chutney. Oggi ve ne proponiamo uno con pesche e curry, che potete tranquillamente usare su formaggi semistagionati o stagionati. Provatelo e non ve ne pentirete! 
500 g di pesche,
1 pizzico di sale
4 cucchiai di zucchero
1 cucchiaio di curry dolce
pepe grani
Per prima cosa tagliare le pesche con tutta la buccia a pezzettoni, metterle in un tegame, aggiungere un pizzico di sale, 4 cucchiai di zucchero, 1 cucchiaio di curry dolce, mescolare il tutto e lasciar cuocere a fuoco lento. Dopo venti minuti inserire nella pentola 10 g di pepe in grani e continuare a far cuocere per altri venti minuti girando sempre di tanto in tanto. Quando sarà pronto lasciar raffreddare e chiudere in vasetti sterilizzati precedentemente. Si conservano per qualche settimana, quindi meglio preparare vasetti da consumare in poco tempo. E' un'ottima idea regalo!

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Le caserecce con le seppie

1/9/2017

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Per la pasta
400 gr di farina
Acqua q.b.
Un pizzico di sale
In alternativa: pasta caserecce di Gragnano secca
Per il sugo
2 seppie pulite
1 bicchiere di vino chardonnay
2 spicchi d’aglio
Sale
Peperoncino
Olio extravergine d’oliva


Per prima cosa preparate l’impasto della pasta, che dovrà riposare una mezz’oretta. Impastare quindi la farina con quanto basta di acqua a temperatura ambiente. L’impasto non dovrà essere colloso e dovrete formare una palla che metterete in frigo a riposare avvolta all’interno di pellicola trasparente. Nel frattempo preparate il sugo, facendo scaldare un po’ di olio in padella; aggiungete l’aglio, poi lasciate insaporire. Inserire all’interno la seppia tagliata a listarelle, sfumare con il vino bianco e lasciar cuocere per bene. Stendere la pasta e formare dei filetti di pasta tipo strozzapreti, che arrotolerete leggermente su loro stessi. Cuocere in abbondante acqua salata e far saltare la pasta scolata direttamente nella padella. Finire la cottura e servire.

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    Giampaolo Trombetti

    Autore tv da 25 anni, produttore, regista, ex-responsabile del canale tv ALICE in Italia e proprietario dell'emittente tv GIAMPA TV in Germania, Austria, Svizzera. Precedentemente autore per format Rai (Miss Italia, Linea Verde, Unomattina, Lineablu, RaiRadio3, Domenica in, Partita Doppia, Numero Uno, Sanremo, In famiglia, Partita del Cuore etc...), oltre a Mediaset (Buona Domenica, Stelle del Mediterraneo) ed Endemol (socio fondatore della Prova del Cuoco, Affari di Cuore, Al posto tuo, Un pugno e una carezza), ho partecipato al lancio de La/. A livello internazionale ho diretto Alice Deutschland, attualmente collaboraboro con ProSieben Sat1 e Bayerischer Rundfunk. Ho lavorato per France TV, Euronews e il canale tv Arte. Collaboro con il Parc de la Villette e L'Ente del Turismo Francese. Documentarista per Biennale di Venezia e appassionato di arte contemporanea.

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