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E' morto Gualtiero Marchesi

26/12/2017

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E' morto Gualtiero Marchesi, la figura più importante dell'enograstronomia italiana. Si è spento a 87 anni a Milano, dove era nato il 19 marzo del 1930 da una famiglia di ristoratori. Vero innovatore, ha cambiato le regole della cucina portando quella italiana a livelli di eccellenza mondiale, liberandola dal provincialismo. E' stato il primo cuoco italiano a ottenere le tre stelle Michelin, un riconoscimento contro il quale poi si era ribellato, contestando il sistema di attribuzione dei punteggi.

Questa estate era riuscito a realizzare il sogno di fondare una casa di riposo per cuochi: nascerà a Varese, per iniziativa della Fondazione che porta il suo nome. "Dove i cuochi anziani - aveva spiegato - potrebbero portare il loro bagaglio di esperienze al servizio dei giovani studenti. L'importante è che abbiano veramente fatto sempre i cuochi. Non i ristoratori. E nemmeno i dilettanti - sottolineava Marchesi - indipendentemente dal livello dei locali in cui lavoravano: cuochi veri, che hanno dato la vita a questo mestiere".

Nato a Milano nel 1930, figlio di ristoratori — i suoi genitori gestivano il ristorante dell’albergo «Mercato» in via Bezzecca — è andato ad aggiornarsi in Francia, dove negli anni Settanta ha imparato le basi di quella che sarebbe diventata la Nouvelle Cuisine. Apre il suo ristorante in via Bonvesin de la Riva, a Milano, nel 1977 :in due anni ottiene le prime due stelle Michelin. La terza nel 1985 (Guida 1986), primo italiano a riuscirci. Nelle sue cucine passano gli chef più talentuosi di oggi: Enrico Crippa, Carlo Cracco, Andrea Berton, Davide Oldani, Ernst Knam, Riccardo Camanini, Pietro Leemann. Negli anni Ottanta la sua visione è quella di una «cucina totale»: dai piatti al servizio, dalle stoviglie alle tovaglie, tutto concorre all’esperienza del cibo. Un modo di concepire la ristorazione innovativo e rivoluzionario per l’epoca. 

Nel 1986 diventa «Cavaliere della Repubblica», nel 1990 il ministro della Cultura francese Jack Lang lo insignisce dell’onorificenza «Chevalier dans l’ordre des Arts et des Lettres», riconoscimento a cui ha sempre tenuto moltissimo perché per la prima volta la cucina veniva «riconosciuta come ambito culturale». La sua creatività gastronomica non si ferma e lui diventa uno chef -imprenditore: negli anni Novanta apre bistrot e caffè in Italia e all’estero, due ristoranti a bordo delle navi Costa Crociere, nel 2000 diventa presidente dell’associazione dei cuochi europei Euro-Toques. 

Nel 1993 chiude il ristorante di Milano e apre, in Franciacorta, il ristorante Relais&Chateaux L’Albereta, innovativo progetto di ristorazione e alloggio di lusso, che fino al 1996 conserva tre stelle ma nel 1997 ne perde una. Che non avrebbe più ripreso. «Poco male, a ogni stella che cade esprimo un desiderio», era stato il suo commento, come sempre ironico. Nel 2008 rientra a Milano per aprire il ristorante «Teatro alla Scala - Il Marchesino» e sceglie di rinunciare ai punteggi delle guide, tutte: della Michelin ma non solo. Indice una conferenza stampa e annuncia di non volersi più «soggiogare al giochino dei punteggi: mi riprendo l’autunno come stagione creativa invece di agitarmi per le guide». È stato il primo chef a restituire le stelle Michelin, in seguito moli altri avrebbero fatto come lui.

Negli ultimi dieci anni i suoi progetti sono stati tanti: oltre alla scuola Alma, aperta nel 2004, le tante trasmissioni su ALICE TV,  la Fondazione Marchesi creata nel 2010 per «diffondere il bello attraverso il gusto», l’Accademia Marchesi, per insegnare a cucinare a tutti, bambini inclusi, i programmi televisivi Il pranzo della domenica (Canale 5) e Piatti e Cocktail d’arte (Sky Arte), i libri, gli itinerari cultural-gastronomici studiati per la Regione Lombardia e il documentario sulla sua vita (Marchesi: The Great Italian), presentato a Cannes lo scorso maggio. 
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Ha aperto a Roma Doppio Malto Brew Restaurant, birra artigianale e buona cucina a due passi da Fontana di Trevi

20/12/2017

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Ha aperto ieri ufficialmente a Roma, nella centralissima zona di Fontana di Trevi, Doppio Malto. Noi lo abbiamo provato per voi. Il concept coniuga il birrificio artigianale con le proposte ristorative di qualità: il tutto dedicato a un pubblico attento e curioso di scoprire birre particolari in abbinamento a piatti semplici, ma ben preparati. Doppio Malto è il  luogo dove la sosta, oltre ad essere un divertimento, è convivialità e qualità nel senso di vera artigianalità birraia segnata e valorizzata da 12 tipi di birra che hanno ottenuto oltre 90 premi internazionali, affiancati da prodotti stagionali e speciali, lavorati dallo stabilimento di Erba (Como) in una logica di filiera corta. 
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Il birrificio di proprietà e il progetto ristorativo, nato 13 anni fa dalla passione del mastro birraio Alessandro Campanini e diventato brand grazie all'imprenditore Giovanni Porcu, rispettando il piano industriale stabilito un anno fa, conta oggi in Italia, con l'apertura nella Capitale (600 metri quadrati per circa 170 coperti) già nove punti vendita: Erba, Scalo Milano, Verona, Dormelletto-Novara, Marcon-Venezia, Erbusco-Brescia, Roma Fontana di Trevi, Bologna e Casnate-Como (inaugurazione il 22 dicembre p.v.).

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I Brew Restaurant sono stati pensati e realizzati utilizzando strutture imponenti e locali caratterizzati da ampi spazi arredati in stile industriale newyorkese che ricordano una fabbrica di birra e offrono ai clienti la chance di conoscere, all'interno della maggior parte dei locali, le fasi di produzione dalla cottura al confezionamento. Il format, oltre all'area ristorante, comprende laboratori di sperimentazione brassicola, beer shop, zone relax e gioco (tra cui un campo di bocce e calcio balilla) per creare subito un ambiente familiare necessario a sentirsi come a casa. All'interno di ogni locale anche l'angolo dove trovare i principali oggetti di culto dell'appassionato di birra artigianale, come i growler, i tradizionali contenitori da 2 litri per la birra alla spina d'asporto.

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Dal punto di vista gastronomico la forza di Doppio Malto è, a differenza di altri, la naturale possibilità di contare su un'ampia produzione di birre artigianali che consentono di lavorare sulla combinazione con spezie, agrumi e altre essenze che esaltano, senza essere invadenti, il sapore della birra dando vita a piatti particolarissimi realizzati con la bionda come il Galletto alla birra marinato 24 ore con Crash beer o la Cipolla in agrodolce di birra realizzata con la Old Jack e presente nel burger con caprino, proprio per contrastarne il sapore forte e deciso. Tra i dolci il Birramisù e la Torta al cioccolato realizzata con la birra Mahogany. Tutti i piatti sono accompagnati dalla maionese realizzata con la Old Jack di Doppio Malto. Non mancano taglieri di formaggi, hamburger preparati con carne fresca di Black Angus e Carne alla brace cotta con forni a carbone vegetale.
Già presenti in alcuni brew restaurant della catena, e a breve anche a Roma, i Cocktail con la Birra stanno diventando i preferiti degli estimatori di Doppio Malto sempre attenti alle novità e sempre pronti a sperimentare il gusto in evoluzione delle birre artigianali.
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Speciale Natale: Nuovo palinsesto dal 25 dicembre al 7 gennaio con i concerti della Bayerischer Rundfunk

18/12/2017

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Dal 25 dicembre parte il palinsesto delle feste di Giampa TV.

Per la prima volta approdano in televisione i concerti dell'Orchestra della Bayerischer Rundfunk, che pochi giorni fa ha vinto il premio come miglior orchestra mondiale. Tanti gli interpreti internazionali che suoneranno le arie di Natale (e non solo) più famose. In particolare ci saranno due finestre quotidiane: la prima, dalle 12 alle 14.30, sarà dedicata ai grandi concerti del 2017 registrati nello studio 2 della sede di Monaco di Baviera. La seconda parte, dalle 20.15 alle 22.15 sarà dedicata alle arie del Natale e alle monografie dei grandi artisti internazionali che si sono esibiti in questo periodo. Un appuntamento da non perdere con la buona musica per accompagnare le giornate di festa. 

Da non perdere la nuova edizione di Gusto, la guida dei Ristoranti che presenta 60 nuove puntate con ricette eseguite all'interno dei ristoranti Tedeschi: per la prima settimana appuntamento a Colonia, dove scopriremo alcune importanti realtà ristorative che meglio rappresentano la cultura enogastronomica della regione. A seguire torneremo a Lipsia e Berlino. 

Alle 22.15 la serie speciale di "Es Macht viel Spass zu kochen", che ci farà scoprire le tradizioni delle feste in tavola, dalla Germania alla Svizzera, fino alle tradizioni delle valli Austriache. Un viaggio molto suggestivo dove scopriremo tradizioni, piatti e racconti delle feste. 

Poi, da metà gennaio, arrivano tante novità su Giampa TV: programmi esclusivi autoprodotti e nuove collaborazioni... Stiamo lavorando per voi! Per il momento buon divertimento con i nostri programmi e Buone Feste! 

Ecco il palinsesto dal 25 dicembre:
​6.30 Buongiorno Italia - Kaffee
7.00 Buongiorno Italia - the best of...
8,30 Tiramisù
​9.00 Einfach Reisen - Reportage Viaggi 

10.00 Einfach Wohnen ​- Reportage Casa
11.00 Einfach Kochen - Reportage Cucina
12.00 Studio Konzert - Weihnachtskonzert 

​14.30 C.u.c.i.n.a. speciale 
15.00 
 Sweet for my sweet
15.30 
DokuFocus mit BR - Bayerischer Rundfunk
​​​​18.30 GIAMPA TV STUDIO the best of...
19.55 News LIVE
20.00 Con Gusto (Guida Ristoranti)
20.15 DokuFocus mit BR - Bayerischer Rundfunk
​22.15​ Es Macht viel Spass zu kochen 
23.00 LikeStyle Today
​23.30 Tiramisù
​24.00 C.u.c.i.n.a. speciale NATALE
 
00.30 Heute Abend alle bei Giampa (R) - Speciale Mercatini di Natale da Monaco di Baviera REPLICA
01.55 NIGHT Promotion (tlp)


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Coldiretti. Da sabato 16 a Roma: Natale nel piatto!

14/12/2017

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Le spese per i regali e per i menu dei pranzi e cenoni di Natale sono al centro dell'ultimo weekend utile prima di imbandire le tavole con aperture speciali nei mercati contadini di Campagna Amica in tutta Italia, dove sono in programma iniziative ad hoc con le specialità da mettere sotto l'albero o per preparare piatti esclusivi per l'appuntamento conviviale piu' importante dell'anno.
 
A partire dal mercato di Campagna Amica a  Roma al Circo Massimo in Via San Teodoro 74 dalle 9,30 di sabato 16 dicembre e domenica 17 dicembre lungo tutta la Penisola sarà possibile passeggiare tra il meglio del patrimonio agroalimentare nazionale con il supporto degli agrichef per valorizzarlo al meglio in cucina e dei tutor della spesa con i consigli per ottimizzare gli acquisti anche nel riempiere i tipici cesti natalizi con prodotti inimitabili del territorio.
 
Focus sulla passione degli italiani per i caratteristici cesti natalizi, i prodotti immancabili, il costo medio e le nuove tendenze con lo studio Coldiretti/Ixe' e la piu' ampia rassegna a tema, da quelli solidali con i prodotti salvati dal sisma a quelli piu' lussuosi con specialità esclusive, da quelli salutistici a quelli autarchici, da quelli green a quelli no vegan e molti altri.
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Successo per la prima edizione di Evoluzione, percorsi per l'extravergine di qualità

13/12/2017

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 L'olio extravergine d'oliva, prodotto chiave della Dieta Mediterranea e della cucina del nostro Paese, conquista un ruolo sempre più importante nella ristorazione e diventa un argomento capace di attirare, incuriosire, destare attenzione. Lo dimostra il successo della prima edizione di Evoluzione, percorsi per l'extravergine di qualità, l'evento organizzato da La Pecora Nera Editore e Oleonauta per far incontrare i produttori di olio extravergine d'oliva di qualità di tutta Italia e il mondo della ristorazione.

Se infatti fino a pochi anni fa – e ancora oggi, ma fortunatamente sempre di meno – questo prezioso alimento veniva considerato più come "grasso di cottura" che ingrediente con un suo valore gastronomico, oggi sono numerosi i ristoranti, le pizzerie e le botteghe (tra cui anche le nuove oleoteche ad esso esclusivamente dedicate) che lo selezionano e lo propongono in maniera attenta e consapevole.

Ospitata lunedì 11 dicembre nelle sale dell'Hotel Savoy a Roma, la giornata ha visto un pubblico numeroso e interessato composto da cuochi, ristoratori, enotecari, bottegai, sommelier, assaggiatori, giornalisti e blogger che hanno affollato sia i banchi di assaggio dove i produttori proponevano gli oli della campagna olearia appena conclusa, sia le sale dedicate ai seminari di formazione tenuti da alcuni tra i maggiori esperti del settore.

Dall'analisi sensoriale (fondamentale per saper riconoscere un buon extravergine da un prodotto difettato o non all'altezza della propria proposta gastronomica) alla ricchezza di cultivar e paesaggi dell'olio nel nostro Paese, dalle indicazioni per scegliere i diversi tipi di extravergine a quelle per utilizzarli al meglio in cucina, sui piatti e anche sulle pizze, la manifestazione è stata ricca di stimoli per tutti i partecipanti.
 
A tracciare le linee guida della giornata – e dell'auspicabile percorso da intraprendere e proseguire anche fuori dalle sale del Savoy – la conferenza di apertura L'evoluzione siamo noi moderato da Maurizio Pescari che ha sottolineato l'importanza del confronto e della diversità: tanto quella delle numerose varietà di olive e di oli che può vantare l'Italia, tanto quella delle "teste" cui si deve la realizzazione dei prodotti di eccellenza e la loro valorizzazione, a patto che sappiano ragionare all'unisono. "Diventiamo grandi se ci mettiamo insieme" ha concluso Pescari prima di dare la parola ai relatori: Miria Catta dell'ARSIAL che ha sottolineato l'importanza del lavoro in atto per la valorizzazione e l'internazionalizzazione degli oli extravergine del Lazio; la prof. Livia Leonidel Corso di Laurea in Scienze e culture engastronomiche dell'Università degli Studi Roma Tre, esempio virtuoso di collegamento e dialogo tra il mondo accademico e le esigenze e dinamiche del Paese, che nel settore agroalimentare ha una delle sue maggiori risorse; il prof. Maurizio Servili del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell'Università degli Studi di Perugia, che ha ulteriormente sottolineato l'importanza della biodiversità italiana e la necessità di ampliare gli oliveti puntando sulle cultivar autoctone per essere competitivi a livello mondiale soprattutto sul piano della qualità e dell'unicità; e gli chef e ristoratori Emilio Banchero ('l Bunet a Bergolo, Cuneo) e Filippo Artioli (Trattoria di Oscar a Bevagna, Perugia) che hanno testimoniato quanto sia fondamentale il ruolo della ristorazione nel far conoscere e apprezzare questo prodotto al pubblico. "L'extravergine è un vero e proprio ingrediente, capace di dare la "quadratura del cerchio" in un piatto completandone l'equilibrio tra dolcezza, sapidità, acidità" ha raccontato Artioli. "Oggi noi cuochi abbiamo l'obbligo di conoscere l'olio extravergine, non possiamo avere le stelle e usare ancora l'olio d'oliva".

A suggellare il comune percorso di evoluzione che caratterizza da un lato l'innalzamento qualitativo della produzione di extravergine d'oliva "vero" (vale a dire lontano da frodi, sofisticazioni, uso di oli stranieri o di scarsa qualità) e dall'altro la maggiore attenzione e consapevolezza da parte della ristorazione, durante la giornata sono stati consegnati i premi delle guide cittadine de La Pecora Nera per gli indirizzi che prestano particolare cura all'extravergine, grazie alla collaborazione con Simona Cognoli di Oleonauta che ha formato gli ispettori.

Di seguito l'elenco dei ristoranti premiati dalla guida Roma nel Piatto e quello delle botteghe selezionate dalla guida Roma per il Goloso, ma anche i premi speciali di Evoluzione attribuiti alle Oleoteche Italiane, luogo fondamentale della divulgazione e promozione della cultura olearia per addetti ai lavori e consumatore.


Si ringrazia ARSIAL Lazio, main partner dell'evento.
Gli sponsor tecnici Plose, che ha fornito l'acqua per l'evento, e Vivaio SPO di Pietro Barachini che ha curato l'allestimento delle sale.
Minimo Impatto per la fornitura dei bicchierini d'assaggio in materiale compostabile.
Il CAR-Centro Agroalimentare Roma per la fornitura di frutta e ortaggi.
Dol-Di Origine Laziale per l'aperitivo a base di prodotti regionali

Azienda agricola biologica Marco Carpineti che ha fornito il metodo classico Kius per il brindisi
Agricola Paglione e Pane e Tempesta per il pomodoro e il pane forniti per il laboratorio dedicato alla pizza.



Ristoranti premiati - Roma nel Piatto
Bistrot 64
Da Enzo al 29
Da Silvana
Essenza
Filodolio
La Trota
Mamma mia
Osteria 140
Osteria del Borgo
Petra Ristorante Gourmet
Ristorante degli Angeli
Sfumature Gourmet
Uvafragola
 
Botteghe premiate
Beppe e i suoi Formaggi
Ercoli
Il Ghiottone
Il Sorì
La Salsamenteria
Le Officine del Gusto
Liberati
Limata
Little Market
Piccola Bottega Merenda
Pro Loco DOL
Roscioli
Volpetti dal 1870
 
Oleoteche premiate
Casa Caria
Comolio
E-olio
E*travergine
Evo – Oleogranoteca
Extrav
L'Extravergine
La Bottega dell'Olio
Oil Bar
Oleum
Oliera
Oliocentrica
Oliveo
Oliving
Olivyou
Sapord'olio
Vini e oli bottega
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La pizza napoletana patrimonio dell'Unesco

7/12/2017

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 "L'arte del pizzaiolo napoletano è patrimonio culturale dell'Umanità Unesco". Lo annuncia il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina su Twitter. "Vittoria! Identità enogastronomica italiana sempre più tutelata nel mondo", sottolinea. Dopo 8 anni di negoziati internazionali, a Jeju, in Corea del Sud, voto unanime del Comitato di governo dell'Unesco per l'unica candidatura italiana, riconoscendo che la creatività alimentare della comunità napoletana è unica al mondo.

Per l'Unesco, si legge nella decisione finale, "il know-how culinario legato alla produzione della pizza, che comprende gesti, canzoni, espressioni visuali, gergo locale, capacità di maneggiare l'impasto della pizza, esibirsi e condividere è un indiscutibile patrimonio culturale. I pizzaioli e i loro ospiti si impegnano in un rito sociale, il cui bancone e il forno fungono da "palcoscenico" durante il processo di produzione della pizza. Ciò si verifica in un'atmosfera conviviale che comporta scambi costanti con gli ospiti. Partendo dai quartieri poveri di Napoli, la tradizione culinaria si è profondamente radicata nella vita quotidiana della comunità. Per molti giovani praticanti, diventare Pizzaiolo rappresenta anche un modo per evitare la marginalità sociale".

L'Organizzazione delle Nazioni Unite ha premiato così il lungo lavoro del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che nel 2009 aveva iniziato a redigere il dossier di candidatura con il supporto delle Associazioni dei pizzaioli e della Regione Campania, superando i pregiudizi di quanti vedevano in questa antica arte solo un fenomeno commerciale e non una delle più alte espressioni identitarie della cultura partenopea. Il dossier della candidatura e la delegazione sono stati coordinati dal professor Pier Luigi Petrillo. Al termine dell'iscrizione della candidatura, l'ambasciatrice italiana all'Unesco, Vincenza Lomonaco, ha ringraziato tutti gli Stati che hanno votato a favore dell'Italia, sottolineando la centralità dell'Italia nel promuovere le tradizioni agroalimentare nel contesto dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura. Subito dopo la proclamazione, in sala è scoppiato un lungo e fragoroso applauso che ha festeggiato il successo italiano a lungo atteso, e molti dei delegati presenti sono venuti ad abbracciare i rappresentanti italiani che nella lunga notte del negoziato finale hanno stretto in mano un cornetto napoletano porta fortuna, rosso come tradizione impone.

Un risultato ottenuto anche grazie alla grande mobilitazione per Expo di Coldiretti, Fondazione UniVerde, e Associazione Pizzaiuoli Napoletani con il coinvolgimento delle delegazioni dei Paesi partecipanti all’esposizione universale di Milano. Poi tra i momenti piu’ significativi per arrivare al risultato c’è – sottolinea la Coldiretti – l’entrata dell’Italia nel Guinness World Record con l’impresa della “Pizza piu’ lunga del mondo” realizzata il 18 maggio 2016 a Napoli, giorno in cui 5 forni a legna appositamente progettati e costruiti per l’occasione, riuscirono a cuocere 1853,88 metri di pizza. L’arte dei pizzaiuoli napoletani – riferisce la Coldiretti – è l’ottavo “tesoro” italiano ad essere iscritto nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco, che conta 365 elementi culturali iscritti nella Lista Rappresentativa di 108 Paesi. L’elenco tricolore comprende anche l’Opera dei pupi (iscritta nel 2008), il Canto a tenore (2008), la Dieta mediterranea (2010) l’Arte del violino a Cremona (2012), le macchine a spalla per la processione (2013) e la vite ad alberello di Pantelleria (2014) e la Falconeria, iniziativa cui l’Italia partecipa assieme ad altri 17 Paesi. Accanto al patrimonio culturale immateriale, l’Unesco – continua la Coldiretti – ha riconosciuto nel corso degli anni anche un elenco di siti, e proprio l’Italia è lo stato che ne vanta il maggior numero a livello mondiale. Significativamente però – evidenzia Coldiretti -, gli ultimi elementi, ad essere inseriti negli elenchi, dallo Zibibbo di Pantelleria alla Dieta Mediterranea, fanno riferimento al patrimonio agroalimentare made in Italy, a testimonianza della sempre maggiore importanza attribuita all’alimentazione. Non a caso il 2018 cibo è stato proclamato l’anno internazionale del cibo italiano nel mondo. “Il riconoscimento dell’Unesco ha dunque un valore straordinario per l’Italia che è il Paese dove più radicata è la cultura alimentare e l’arte della pizza rappresenta un simbolo dell’identità nazionale”, afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare “l’importanza di difendere questa tradizione che è minacciata dalla globalizzazione, distorta e spesso contraffatta in tutto il mondo”.

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Andrea Rossetti vince il Festival Triveneto del Baccalà

5/12/2017

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«È una grande emozione vincere l'ottava edizione del Festival Triveneto del Baccalà. Dedico il Trofeo Tagliapietra alla mia brigata che ha contribuito con passione e dedizione alla creazione di questo nuovo piatto. Della Finale, ciò che mi porterò sempre nel cuore, è lo spirito di collaborazione tra noi Chef. Nonostante la competizione, abbiamo contribuito tutti alla preparazione di ogni piatto in gara, come un grande team!». Chef Andrea Rossetti del Fuel Ristorante in Prato (Padova) vince, con la ricetta Zuppetta di stoccafisso con sedano rapa e alghe, l'ottava edizione del Festival Triveneto del Baccalà - Trofeo Tagliapietra e il Premio della Stampa.
 
Dopo 24 tappe in tutto il Triveneto, altrettanti Chef in gara, oltre 70 ricette rigorosamente originali e creative a base di stoccafisso e baccalà salato, lo Chef Andrea Rossetti è stato eletto "re" dell'ottava edizione del Festival Triveneto del Baccalà - Trofeo Tagliapietra, dopo che la Giuria Tecnica ha degustato e valutato le sei ricette arrivate in Finale. La cerimonia di premiazione si è svolta lunedì 4 dicembre al termine del Galà Finale tenutosi alla Locanda del Borgo (Rocca Sveva - Soave, Verona). Ad accompagnare i piatti proposti dagli Chef finalisti una selezione di vini della Cantina Soave.
 
La Giuria Tecnica, coordinata da Franco Favaretto, Chef Patron del Baccalàdivino di Mestre, era composta da: Ettore Bonalberti, Ideatore e Presidente onorario del Festival Triveneto del Baccalà, Martino Scarpa, Chef dell'Osteria ai Do Campanili (Cavallino – Treporti, Venezia), vincitore della scorsa edizione della manifestazione, Fausto Arrighi, Tecnico della Ristorazione ed ex Direttore della Guida Michelin, Emanuele Scarello, Chef stellato del Ristorante Agli Amici (Udine), Antonio Chemello, Chef della Trattoria Da Palmerino (Sandrigo - Vicenza), Alessandro Breda, Chef stellato del Ristorante Gellius (Oderzo - Treviso) e Karl Baumgartner, Chef stellato del Ristorante Schöneck (Falzes - Bolzano).
 
I giurati hanno decretato la migliore ricetta 2017, assegnando allo Chef Andrea Rossetti il Trofeo Tagliapietra che gli è stato consegnato da Ermanno e Daniele Tagliapietra, rispettivamente Titolare e Amministratore Delegato della Tagliapietra e Figli s.r.l. Inoltre, lo Chef vince un viaggio alle Lofoten, isole norvegesi patria del merluzzo.
 
Per il primo anno, è stato conferito anche il Premio della Stampa, presieduto dalla giornalista del Corriere della Sera Marisa Fumagalli, che è stato assegnato proprio alla ricetta dello Chef Andrea Rossetti.
 
La serata è stata presentata da Francesca Romana Barberini, conduttrice e autrice di programmi di successo.
 
Ecco i nomi degli altri Chef entrati in Finale:
Belluno (Cortina d'Ampezzo): Chef Fabio Pompanin del Ristorante Al Camin,
Udine: Chef Stefano Basello del Ristorante Il Fogolar - Best Western Hotel Là di Moret,
Venezia: Chef Luca Veritti del MET Restaurant - Hotel Metropole
Vicenza: (Montecchio Precalcino): Chef Renato Rizzardi del Ristorante La Locanda di Piero,
Trento (Sasso di Nogaredo): Chef Ivano Dossi del Ristorante Locanda D&D Maso Sasso.
 
Alla manifestazione enogastronomica itinerante, organizzata dalla Dogale Confraternita del Baccalà mantecato, dalla Venerabile Confraternita del Bacalà alla vicentina, dalla Vulnerabile Confraternita dello Stofiss dei Frati in collaborazione con Tagliapietra e Figli Srl, una delle aziende leader in Italia nell'importazione, lavorazione e commercio di prodotti ittici in particolare del merluzzo, hanno preso parte 24 ristoranti tra Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, presentando, come da Regolamento, tre piatti - antipasto, primo e secondo - di cui due con stoccafisso e uno con baccalà salato.
 
Durante il Galà Finale è stato inoltre servito l'aperitivo realizzato da Gellius Ristorante & Lounge Bar di Oderzo (Treviso), vincitore della terza edizione di Baccalando, il percorso ideato per i giovani che si affianca a quello più tradizionale del Festival Triveneto del Baccalà che prevede la proposta in chiave creativa e originale per cinque locali alla moda del Veneto, di cichéti, stuzzichini o finger food a base di baccalà. L'aperitivo del Gellius, L'Inganno, il finto panino di baccalà ideato dallo Chef Antonino Micalizzi, accompagnato dal cocktail Il finto Americano firmato da Mattia Mazzon, bartender del Gellius, è stato premiato come la proposta più innovativa. Il Gellius vince un weekend per due persone ad Oslo, in Norvegia.
 
«Sono orgoglioso di poter affermare che il Festival Triveneto del Baccalà è diventato una manifestazione di successo, sentita e apprezzata non solo dai ristoranti in gara, ma anche dal pubblico. Un grande impegno da parte di tutti i protagonisti del Festival per un unico obiettivo: la valorizzazione del baccalà e dello stoccafisso, andando oltre le ricette classiche della tradizione»dichiara Luca Padovani, Presidente del Comitato Organizzatore del Festival.
 
«I livelli di qualità e creatività delle proposte culinarie sono sempre più alti. La ricetta vincitrice ha convito la Giuria, di cui sono il coordinatore, per l'estro, la raffinatezza della presentazione, il sapiente equilibrio dei sapori e la capacità di esaltare il prodotto protagonista: il merluzzo» sottolinea Franco Favaretto, Chef Patron del Baccalàdivino di Mestre e Coordinatore della Giuria Tecnica.
 
«L'obiettivo di questa manifestazione consiste nel promuovere e diffondere la cultura del merluzzo in cucina. Una tradizione che arriva dalle Isole Lofoten (Norvegia) dove il merluzzo rappresenta una delle voci più importanti per l'export del Paese. E nonostante questo, l'ecosistema del merluzzo viene rispettato attraverso l'applicazione di rigide regole riguardo alle quote di pesca. È un prodotto eccezionale, così come lo è il popolo Norvegese: siamo fieri di collaborare e di farci ambasciatori di questa cultura attraverso il Festival Triveneto del Baccalà - Trofeo Tagliapietra»conclude Daniele Tagliapietra, Amministratore Delegato della Tagliapietra e Figli s.r.l.
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SparkleDAY 2018: il 2 dicembre a Roma la festa delle bollicine italiane

1/12/2017

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​Sono le più vendute ma anche le più amate nel mondo e soprattutto rappresentano il meglio della produzione spumantistica nazionale. Sono le 300 etichette che SparkleDAY 2018 schiera a Roma il prossimo sabato 2 dicembre (Hotel Westin Excelsior - in via Vittorio Veneto 125), in occasione della decima edizione dell’appuntamento promosso dalla rivista Cucina & Vini e aperto a tutti, esperti e appassionati. Un grande banco d’assaggio, unico nel suo genere, che riunisce 70 aziende top provenienti da tutta la Penisola, compresi i principali distretti spumantistici del Belpaese e quelli emergenti, per celebrare questo autentico fenomeno del made in Italy enologico che solo sul fronte delle esportazioni nel 2016 ha registrato un giro d’affari di 1,2 miliardi di euro per 450 milioni di bottiglie vendute.
Come di consueto, la kermesse si aprirà con la presentazione di Sparkle 2018, la guida edita da Cucina & Vini che da sedici anni fotografa il mondo degli spumanti secchi in Italia (sarà consegnata gratuitamente nel corso dell’evento, fino a esaurimento copie), e la premiazione delle ambite “5 Sfere”.
“Anche quest’anno - afferma Francesco D’Agostino, direttore di Cucina & Vini e curatore di Sparkle –   offriamo ai winelover un’imperdibile occasione per conoscere da vicino il fantastico mondo delle bollicine, ma soprattutto trasformiamo Roma per un giorno nella capitale dello sparkling italiano d’eccellenza, un comparto che più di tutti cresce sul fronte della qualità e della quantità. Il sistema Prosecco, ad esempio, viaggia verso il mezzo miliardo di bottiglie, mentre la nuova Garda Spumante Doc prevede di arrivare in tempi brevi a certificare oltre venti milioni di bottiglie così come la Docg Asti con la versione dry, meglio nota come Asti Secco. Sono vini collocati su una fascia di prezzo simile, perché si tratta di spumanti prodotti col metodo Martinotti, in competizione solo per questo, ma che rappresentano tre espressioni territoriali completamente diverse. E poi ci sono le denominazioni del metodo classico, come Franciacorta, Trento, Oltrepò Pavese e Alta Langa che iniziano a ottenere risultati interessanti anche oltreconfine”.
Ciò a dimostrazione, appunto, che l’appeal delle ‘bolle’ fa breccia in tutto il mondo, consolidando l’immagine del vino italiano di qualità a livello internazionale e facendo da volano per l’intero comparto.
“Dal 2003 – aggiunge D’Agostino – abbiamo assistito a una vera escalation dei consumi totali nel mondo, passati da 1,18 miliardi di litri nel 2003 a 1,54 dieci anni dopo, con un incremento del 40%, mentre il vino fermo nello stesso periodo è cresciuto del 4% (dati Oiv). Anche sul fronte delle esportazioni, le bollicine italiane registrano grandi performance che, con un po’ di ottimismo, potrebbero chiudere il 2017 con 1,35 miliardi di euro di fatturato e 500 milioni di unità”.
Più contenuti, ma comunque in ascesa, sono invece i consumi interni che nel 2016, secondo le stime dei vari osservatori in Italia, salgono a circa 1,1 milioni di ettolitri. Risultati ancora distanti dai numeri del 2003, quando si bevevano 1,9 milioni di ettolitri di vino spumante (dato Oiv), ma che confermano l’inversione di tendenza avviata nel 2015 e, allo stesso tempo, sottolineano una scelta sempre più consapevole dei consumatori verso la qualità e non più verso la quantità.  
E se è ormai noto che si beve meno ma meglio, è altrettanto riconosciuta la grande versatilità dei vini spumanti, capaci di abbinarsi alla perfezione a proposte che vanno oltre il tradizionale brindisi o il fine pasto. Una ‘sfida’ che trova ampio spazio a SparkleDAY 2018, che per la decima edizione offre quattro postazioni food, dedicate rispettivamente al pesce (crudi, ostriche, insalate di mare, fritti), alla pasta, alle bontà della cucina siciliana (Kebab di pesce spada, la caponata, il cannolo siciliano e la cassata) e la binomio salumi-formaggi da affiancare alle etichette in degustazione.    
 
 
L’elenco delle aziende che partecipano a SparkleDAY 2018:
 
Alto Adige: Haderburg; Kettmeir.
Trentino: Balter; Cantina Rotaliana; Cavit; Cesarini Sforza; Ferrari; Francesco Moser; Maso Martis; Rotari; Zeni.
Piemonte: Ada Nada; Angelo Negro; Batasiolo; Gancia; Giulio Cocchi; La Scolca; Malgrà; Mario Giribaldi.
Lombardia: Calatroni; Costaripa; Perla del Garda; Barone Pizzini; Guido Berlucchi; Bosio; Ca’ del Bosco; Castello di Gussago La Santissima; Corte Aura; Ferghettina; Fratelli Berlucchi; Le Marchesine; Majolini; Monsupello; Monte Rossa; Uberti; Villa Franciacorta.
Friuli Venezia Giulia: Villa Parens.
Veneto: Adami; Andreola; Astoria; Bianca Vigna; Bortolomiol; Cantine Collalto; Carpené Malvolti; Colesel; Col Vetoraz; Commendator Pozzobon Rosalio; La Marca; Le Colture; Le Manzane; Masottina; Ongaresca; Sorelle Bronca;
Villa Sandi; Zardetto.
Emilia Romagna: Cantina Valtidone.
Abruzzo: Fausto Zazzara; Marramiero.
Marche: Montecappone; Velenosi.
Umbria: Briziarelli; La Palazzola Grilli.
Lazio: Cantina del Tufaio; Divina Provvidenza; La Luna del Casale; Poggio le Volpi; Vigne del Patrimonio; Viticoltori dei Colli Cimini.
Campania: San Salvatore.
Puglia: d’Araprì.
Sicilia: Firriato.
 
Le quattro postazioni food a SparkleDAY 2018:
 
Meglio Fresco - Con noi da sempre! E di certo non potevano mancare all'edizione numero dieci. Sono loro Arturo&Mary, coppia indissolubile nella vita e nel lavoro, titolari di una delle migliori pescherie di Roma. La loro postazione sarà un vero paese delle meraviglie per tutti gli amanti del pesce. Crudi, ostriche, insalate di mare, fritti...
 
Meraviglie in Pasta - È uno dei laboratori di pasta fresca più apprezzati del Lazio. Angela Fiorini e le sue figlie, sabato 2 dicembre lasceranno momentaneamente il laboratorio di Zagarolo per farvi provare le loro eccellenti creazioni. Immancabili le fettuccine, spesse e ruvide. Ma anche i ravioli e cannelloni di manzo e pistacchi.
 
Optymum - Gianluca Saccente è un giovane imprenditore romano con il pallino delle cose buone da mangiare e da bere. Un anno fa ha creato Optymum, un sito di e-commerce dove acquistare il meglio della produzione agro-alimentare italiana, senza uscire di casa. Sarà presente con una vasta selezione di salumi e formaggi, che insieme alle bollicine rappresentano un'accoppiata vincente!
 
Orlando Sapori di Sicilia - E per la felicità di tutti gli amanti della buona cucina siciliana sarà con noi lo staff del ristorante Orlando Sapori di Sicilia con una bellissima proposta di bontà isolane. Quali? Kebab di pesce spada, la caponata, il cannolo siciliano e la cassata!
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    Giampaolo Trombetti

    Autore tv da 25 anni, produttore, regista, ex-responsabile del canale tv ALICE in Italia e proprietario dell'emittente tv GIAMPA TV in Germania, Austria, Svizzera. Precedentemente autore per format Rai (Miss Italia, Linea Verde, Unomattina, Lineablu, RaiRadio3, Domenica in, Partita Doppia, Numero Uno, Sanremo, In famiglia, Partita del Cuore etc...), oltre a Mediaset (Buona Domenica, Stelle del Mediterraneo) ed Endemol (socio fondatore della Prova del Cuoco, Affari di Cuore, Al posto tuo, Un pugno e una carezza), ho partecipato al lancio de La/. A livello internazionale ho diretto Alice Deutschland, attualmente collaboraboro con ProSieben Sat1 e Bayerischer Rundfunk. Ho lavorato per France TV, Euronews e il canale tv Arte. Collaboro con il Parc de la Villette e L'Ente del Turismo Francese. Documentarista per Biennale di Venezia e appassionato di arte contemporanea.

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